Disturbi Alimentari e Perfezionismo

Il termine “perfezionismo” definisce la consuetudine di esigere da sé stessi o dagli altri una performance di qualità maggiore, rispetto a quella richiesta e la “tendenza a considerare inaccettabile qualsiasi imperfezione”.

Il perfezionismo è caratterizzato da standard irrealistici e un costante sforzo per raggiungerli, attenzione selettiva per gli errori e interpretazione degli stessi come indicatori di fallimento. Le persone perfezioniste tendono inoltre a basare la propria autostima sulla base della performance raggiunta, a ritenere che gli altri facciano lo stesso, e ad avere molto timore delle critiche (Hewitt  P. & e Flett G., 1991).

Questa attitudine porta il soggetto a ipercriticare il proprio comportamento (Frost R. O. e al., 1990 Bastiani A.et al., 1994) e a vivere in un costante stato di ansia causato dal bisogno di fare sempre meglio (Hamacheck 1978).

Esistono varie forme di perfezionismo, quello autodiretto, quando l’autoimposizione di standard eccessivamente severi sono associati all’incapacità di accettare i propri errori, quello eterodiretto, quando si assiste alla richiesta di totale adeguamento altrui ai propri standard di comportamento e infine quello socialmente imposto, quando la persona ritiene che gli altri possano avere aspettative esageratamente elevate nei suoi confronti rispetto alle quali sarà valutato.

Perfezionismo patologico

Quando però si può parlare di perfezionismo patologico ? L’obiezione che può essere avanzata infatti, è che il perfezionismo può aiutare nel raggiungimento dei propri obiettivi. Quest’aspetto può essere parzialmente vero se non si scivola nel perfezionismo patologico, che diventa tale quando la persona tende ad autovalutarsi principalmente sulla base dei risultati raggiunti e quando gli standard autoimposti sono eccessivi e ben al di sopra delle proprie reali possibilità.

Si parla dunque di perfezionismo patologico quando si assiste a esagerata preoccupazione di commettere errori, standard personali irragionevoli, insicurezza e timore delle critiche, ma soprattutto, quando la propria autostima dipende dal raggiungimento di questi standard irrealistici.

In quest’ottica la presenza di perfezionismo patologico può essere ricollegabile all’esordio e mantenimento di alcuni disturbi psicologici, come la presenza di ansia, depressione e disturbi alimentari.

Perfezionismo patologico e disturbi alimentari

Quando il perfezionismo patologico viene applicato al raggiungimento di standard fisici irrealistici può confluire nello sviluppo di un disturbo alimentare. Chi soffre di disturbi alimentari infatti, spesso basa il proprio valore personale e la propria amabilità sul raggiungimento di determinati standard estetici e prova grande vergogna e disgusto di sé quando questi criteri non vengono soddisfatti.

In particolare la  la paura di essere grassi nell’anoressia nervosa può essere il frutto degli standard e aspettative perfezionistiche disfunzionali.

La disfunzionalità di questi standard si evince anche dal fatto che il perfezionismo persiste anche in seguito all’aumento del peso corporeo così come l’impulso alla magrezza, ed hanno interpretato questi dati a favore della teoria della preesistenza della caratteristica di personalità al sintomo (Bastiani etl al., 1995; e Halmi et al. 2000).

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Altri articoli