Di Dott.ssa Alessandra Capuozzo
L’ADHD (deficit dell’attenzione e iperattività) è, secondo il dsm 5, un disturbo del neurosviluppo che insorge entro i 12 anni di età. Viene considerato un funzionamento neuro-divergente, ovvero, più semplicemente, il cervello ADHD gioca con regole tutte sue.
Questo significa che per una persona ADHD è molto complicato comportarsi come le persone neuro-tipiche e questo puó portare a difficoltà nell’adattarsi nella società.
Ma cosa c’entra con i disturbi del comportamento alimentare (DCA)?
Dalla letteratura sembra che la popolazione ADHD presenta un DCA tra il 5 e il 20%, questo significa che una parte della popolazione con DCA potrebbe non sapere di essere ADHD. Viste le elevate percentuali, è importante andare a capire come mai esiste questa forte relazione.
Ci sono due motivi fondamentali:
1. Una motivazione legata al funzionamento ADHD
2. Una motivazione legata alle classiche dinamiche che portano allo sviluppo dei DCA
Partiamo dal primo:
Le persone con ADHD spesso presentano disregolazione emotiva, ovvero la difficoltà a regolare l’intensità delle emozioni; Questo implica che percepiscono le emozioni in modo molto intenso. Avendo difficoltà a regolarsi autonomamente, per sopravvivenza, è necessario affrontare la situazione con qualcosa di esterno, come ad esempio il cibo. Ecco che quindi facilmente si può scivolare in comportamenti alimentari come le abbuffate.
Un altro aspetto legato al funzionamento ADHD è legato al sistema dopaminergico. Questo sistema è molto importante perché gestisce tutto il sistema delle ricompense e dell’eccitazione. Serve ad esempio a sentire la motivazione per fare qualcosa e a mantenere un umore stabile. Nell’ADHD questo sistema sembra essere discontinuo, infatti non sempre si attiva quando serve. Questa difficoltà porta spontaneamente le persone ADHD ad adattarsi a questo funzionamento utilizzando, anche in questo caso, l’ambiente esterno; rispetto al cibo, tutte le sostanze che hanno zucchero o carboidrati possono aiutare ad attivare il sistema dopaminergico, in questo modo si riesce ad ovviare al problema sentendosi fisiologicamente meglio e più attivi, contrastando la noia. Però, la conseguenza è che facilmente si può arrivare non solo al sovrappeso ma anche nel disturbo metabolico dell’obesità.
Infine, l’impulsività che caratterizza una parte della popolazione ADHD sembra essere una delle cause della dipendenza da sostanze, di cui questa popolazione sembra soffrirne nel 71.68%. Tra le dipendenze da sostanze è presente anche la dipendenza da cibo che si manifesta sotto forma di spilluzzicamento.
Passiamo alla seconda motivazione:
I DCA, in generale, nascono per problematiche legate alla percezione di sè stessi. Le motivazioni per cui si sviluppa un disturbo del comportamento alimentare sono svariate, ad esempio le dinamiche familiari possono giocare un ruolo importante. Le persone con ADHD non sono esenti da problematiche legate all’ambito familiare o anche problematiche nel gruppo dei pari; anzi, questa parte della popolazione sembra essere ancora più vulnerabile per diverse ragioni:
1. La disregolazione emotiva, essendo di per sé più accentuata nell’ADHD, rende più complicato riuscire ad elaborare eventi negativi;
2. Le manifestazioni della persona con ADHD, come l’impulsività e l’iperattività e la disattenzione, possono essere oggetto di ulteriore critica che, unita alle problematiche che normalmente portano allo sviluppo dei DCA, possono peggiorare le problematiche emotive.
3. Infine, le manifestazioni ADHD non sono strettamente legate agli eventi traumatici, proprio perché fa parte del funzionamento neuro-divergente. Quindi pur avendo elaborato eventi negativi, se non si è a conoscenza di avere l’ADHD, diversi comportamenti sono più complicati da estinguere rendendo più difficoltosa la guarigione dai DCA.
Non sempre le persone sanno di avere l’ADHD e questo può generare ancora più confusione e malessere a causa dei comportamenti che sembrano non essere sotto il proprio controllo, come ad esempio le abbuffate. La confusione che si viene a creare, porta le persone con ADHD ad avere bassa autostima e bassa sensazione di controllo che vanno a peggiorare il disturbo del comportamento alimentare. È importante sottolineare che i comportamenti impulsivi, disattentivi e iperattivi nell’ADHD sono presenti fin dall’infanzia. Cosi come avere la sensazione di non essere compresi e in generale non riuscire a portare a termine attività e obiettivi.
Avere una buona diagnosi aiuta a capire come funziona il nostro cervello, ad avere risposte su sé stessi e a gestire in modo adeguato i comportamenti ADHD che hanno un impatto sul DCA già presente.